La causa di cosí longa dilazione fu perché il pontefice, vedendo le difficoltà di finir il concilio parte nascenti per le controversie tra li prelati e parte per le opposizioni dell'ambasciator di Spagna, pose ogni speranza in superar le difficoltà nel cardinale di Lorena; onde scrisse a' legati che, quando la sessione non s'avesse potuto far al determinato tempo, si prolongasse per 2 mesi; e questo fece accioché, potendo il cardinale trasferirsi a Roma, avesse commodo di divisar con lui quello che non era possibile far per lettere, né per messi. Sino a quel tempo non ebbe il papa altra risoluzione che di terminar il concilio, ma allora deliberò fermamente che, se questo non si poteva, trovandosi per mera necessità costretto a liberarsene in qualonque modo si fosse, voleva onninamente dissolverlo. Et accioché fosse preparata ogni disposizione per venir all'essecuzione, mandò facoltà a' legati di far sospensione o traslazione, secondo che giudicassero meglio col conseglio de' padri, scrivendogli che voleva liberarsene in ogni modo, o con metterci fine, se fosse possibile, il che piú di tutto desiderava; quando no, usar un altro de' doi rimedii; però facessero opera essi di far nascer occasione d'esserne ricchiesti, per non mostrar che egli fosse autore, e sollecitassero il viaggio di Lorena. Perilché egli, fatta la determinazione di prolongar la sessione, il dí seguente si partí.
Erano nel pontefice cessati tutti li disgusti di Francia per causa del concilio, né però era senza ricever continue molestie da quel regno: gli dava molta noia la quotidiana instanza che gl'era fatta di consentir all'alienazione di 100000 scudi di beni ecclesiastici e le continue detrazzioni che intendeva usarsi dagl'ugonotti contra lui e la Sede apostolica.
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