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      Il cardinale di Lorena, inanzi che il papa venisse a quelle sentenzie e processo, fece con lui ufficii, raccordando che le massime tenute in Francia erano molto differenti da quelle di Roma; perilché in quel regno sarebbe stato sentito male che fossero giudicate cause de vescovi in prima instanza, e che la citazione contra la regina, cosí per la medesima causa, come perché era con pene temporali, averebbe dato che dire e mala satisfazzione a molti; ma quelli ufficii essendo intesi dal papa sí come erano fatti, non partorirono altro frutto, se non quello che il medesimo cardinale in suo secreto desiderava. Nel negozio dell'abboccamento, tanto desiderato dalla regina che con ogni corriero ne faceva nuovo ufficio appresso il pontefice, quantonque fosse venuto aviso dalla corte imperiale che Cesare non voleva darci orrecchie, e di Spagna, se ben parole molto compite di desiderio che il re aveva d'effettuarlo, nondimeno con risoluzione che li tempi e le congiunture non lo comportavano, fu però di parere il cardinale che, quantonque non vi fosse alcuna speranza, il papa nondimeno non dovesse restar di mandarci li noncii espressi destinati per questo, come ufficio dal qual avessero a depender molte altre negoziazioni in servizio della Sede apostolica, et in particolare per levar gli impedimenti alla conclusione del concilio, se alcuni fossero nati; onde furono espediti il Visconte in Spagna et il Santa Croce in Germania, in apparenza con carico di trattar l'abboccamento, in essistenza con altre instruzzioni particolari.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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