[In Trento sono proposte da trattare diverse materie]
In Trento, aspettando il tempo della sessione e tra tanto non volendo dar occasione ad alcuna difficoltà, li legati proposero da trattar delle indulgenze, purgatorio, venerazione de' santi et immagini, ma per publicare li decreti non nella sessione immediata, ma nell'altra susseguente, aggiongendo il modo che si doveva tener da' teologi nell'essaminar quelle materie, cioè che dassero il loro parer in scritto sopra l'uso solamente di quelle, non s'estendendo a parlar sopra gl'altri capi, e con ordine a' padri di dover dar il voto loro brevemente sopra l'istesso, con protestazione che sarebbe stato interrotto qualonque avesse voluto allongarsi fuori della proposta; con tutto ciò da' teologi furono fatte scritture longhissime e tanto varie tra loro, che li padri non sapevano risolversi che dire in quella dottrina.
Della materia della riforma, se ben li 20 capi erano conclusi e del vigesimoprimo si trattava col conte di Luna, li prelati spagnuoli fecero indoglienza che il capo dell'essenzione de' capitoli e l'ultimo delle prime instanze et appellazioni fossero stati alterati da quello che li prelati avevano notato; di che sdegnati li legati e li deputati sopra decreti, risposero che o giustificassero quello che dicevano, o tacessero, et essendo passate qualche parole di disgusto, il conte di Luna comparve in loro favore, dimandando che fossero messe in considerazione le opposizioni che a quei 2 capi facevano li suoi prelati. Ricercò appresso che nel quinto capo, dove erano riservate al papa le cause criminali de' vescovi, fosse fatta dicchiarazione che non si facesse pregiudicio all'Inquisizione di Spagna; la qual ricchiesta aveva fatta prima l'ambasciator di Portogallo per il suo regno.
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