Aggionse ancora che, avendo quella regina molti feudi in Francia, per le raggioni e privilegii di quel regno non poteva esser costretta a comparer né in persona, né per procurator fuori. Soggionse molti essempi de prencipi e pontefici, che hanno proceduto con la debita e legitima moderazione. Toccò la forma della citazione per editto come cosa inaudita all'antichità et inventata da Bonifacio VIII, e come troppo dura et ingiusta, moderata da Clemente V nel concilio viennense; soggiongendo anco che in ogni evento non possono tal citazioni aver luogo se non contra gl'abitanti dove non è sicuro accesso, et abitando la regina in Francia, era grand'ingiuria fatta a lui et al regno l'usar tal modo; sí come anco con gran sua ingiuria esser che siano esposti in preda e concessi agl'occupatori li feudi che ella teneva in Francia, il dritto de' quali appartiene a lui; con maraveglia d'ognuno che la Santità Sua, la qual favorí cosí affettuosamente la causa d'Antonio re, quando viveva appresso il re di Spagna, ora vogli opprimer la prole e la vedova di quello. Ma sopra tutto si lamentò il re che, avendosi partito dalla Chiesa romana da 40 anni sino allora tanti re, prencipi e città, non si sia proceduto cosí con alcun altro; il che ben mostra che non sia stato fatto per la salute dell'anima della regina, ma per altri fini. Si raccordasse il pontefice che gli era concessa potestà per salute delle anime e non per privar li prencipi de' Stati, né per ordinar altra cosa nelle possessioni terrene; la qual cosa, tentata da loro altre volte in Germania, è successa con gran danno della quiete publica.
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