[Molti altri capi rimessi al papa per brevità]
Nelle seguenti congregazioni si trattò dell'Indice de' libri, del catechismo, breviario, missale, agende; e furono lette le cose deliberate nelle congregazioni particolari de' prelati deputati a quelle materie sino dal principio della sinodo; e sarebbono eccitati dispareri, parendo ad alcuni che contra raggione fossero censurati certi autori e libri; ad altri parendo che fossero tralasciati di quelli che maggiormente meritavano censura. E del catechismo non vi fu minor difficoltà, parendo ad alcuni che l'opera preparata non fosse una catechesi da metter per commune a tutta la Chiesa, nella quale la maggior parte è de semplici, et altri desiderandovi dentro maggior cose. De' libri rituali ancora non vi fu minor difficoltà, essendo molti che desideravano una uniformità in tutta la Chiesa, et altri che difendevano li riti delle proprie loro; e veduto che queste erano materie da non finir di decider in un anno, fu proposto da' legati che il tutto fosse rimesso al pontefice. Alcuni pochi prelati non consentirono, e nominatamente il vescovo di Lerida fece una long'orazione a dimostrare che, se nissuna cosa era propria d'un concilio, era questa del catechismo, essendo un libro che debbe tener il primo luogo dopo il simbolo nella Chiesa; de' libri rituali, che debbono tener il secondo, nell'emendar li quali esservi bisogno d'un'esquisita cognizione dell'antichità e de' costumi di tutte le regioni, la qual non si troverà nella corte romana, dove, quantonque siano uomini d'eccellente ingegno e varia erudizione, non però attendono a quella sorte di lettere che è necessaria per far cosa che meriti esser commendata, ma questo esser piú proprio d'un concilio.
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