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      Finite le ceremonie furono letti li decreti. Nella dottrina del purgatorio si diceva che la Chiesa catolica dalle Sacre Lettere, dalla tradizione et in quella medesima sinodo ha insegnato esservi il purgatorio, e le anime ritenute in quello esser aiutate da' suffragii de' fedeli e dal sacrificio della messa. Però commanda a' vescovi che insegnino e facciano predicar sana dottrina in quella materia, senza trattar inanzi la plebe semplice questioni sottili, né lasciando divulgar cose incerte et inverisimili, proibendo le curiosità, superstizioni et inonesti guadagni, procurando che siano piamente esseguiti quei suffragii che da' vivi sogliono esser fatti per li morti, e siano esseguite accuratamente le cose ordinate ne' testamenti o in qualonque altro modo.
      In materia de' santi, commanda a' vescovi et a tutti gl'altri che hanno carico d'insegnare d'instruir il popolo dell'intercessione et invocazione de' santi, dell'onor delle reliquie, del legitimo uso dell'imagini, secondo l'antica dottrina della Chiesa, consenso de' padri e decreti de' concilii, insegnando che i santi pregano per gli uomini, che è utile invocargli e ricorrere alle orazioni et aiuto loro. Poi tutt'in un periodo condannò 8 asserzioni di questa materia: che li santi del cielo non si debbono invocare; che non preghino per gl'uomini; che sia idolatria l'invocargli acciò preghino per noi, eziandio singolarmente; che repugni alla parola di Dio, sia contrario all'onor di Cristo, sia pazzia supplicar loro con la voce o col cuore; che li corpi de' santi, per quali Iddio presta molti beneficii, non debbiano esser venerati; che le reliquie e le sepulture loro non debbono esser onorate, e che in vano si frequentano le loro memorie per impetrar aiuto.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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