Già nella legge mosaica Iddio a' leviti, che erano la decimaterza parte del popolo, aver concesso la decima, con proibizione però di poter acquistar altro di piú. Ma il clero, che non è la cinquantesima parte, aver oramai acquistato non una decima, ma una quarta parte e tuttavia andar acquistando con usare anco per ciò molti arteficii. Già Moisè, avendo invitato il popolo ad offerir per la fabrica del tabernacolo, quando fu offerto tanto che bastava, aver da parte di Dio proibito che non si offerisse piú; ma qui non trovarsi termine se non quando averanno acquistato tutto, se gl'uomini continueranno nel letargo. Esser vero che vi sono de' preti e religiosi poveri; ma questo avvenire perché ve ne sono di eccessivamente ricchi; un compartimento uguale gli farebbe abondantemente ricchi tutti. E pur finalmente lasciate tutte queste cosí evidenti considerazioni, quando il concilio essortasse il popolo a sovvenir li vescovi e parochi poveri nelle loro necessità, averebbe del tolerabile; ma il dire di sovvenirgli acciò possino sostener la degnità, che non vuole dir altro che il fasto et il lusso, non esser altro che un aver perso afatto la vergogna. Vero è che in cambio s'è fatto un decreto nel decimottavo capo a favor del popolo, che le dispense siano date gratuitamente, ma poiché, essendo commandato da Cristo, non se n'era potuto veder l'osservazione, non vi era speranza che questo decreto dovesse far maggior frutto.
Le qual cose essendo opposte al cardinale di Lorena, imputandogli che le avesse autorizate con la sua presenza contra l'espresso commandamento fattogli dal re per lettere de' 28 agosto, delle quali di sopra si è parlato, il cardinale si defendeva con una sola parola, dicendo che nella congregazione de' 10 novembre, leggendosi li decreti per publicare nella sessione degl'11, erano state riservate le raggioni et autorità del re di Francia e li privilegii della Chiesa gallicana.
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