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      E se da quel tempo sino all'anno 1300 se vedrà l'uso molto parco e solamente per la liberazione delle pene imposte dal confessore. Dopo il qual tempo si vede dal concilio viennese gl'abusi che s'introducevano, li quali sino a Leone X crescettero in immenso; onde desiderando la sinodo veder restituita la vecchia consuetudine approvata nella Chiesa, era necessario dicchiarare in qual Chiesa et in qual tempo. Ma quelle parole "che con la troppo facilità nella concessione delle indulgenze è snervata la disciplina ecclesiastica", dicevano esser una espressa confessione che non partengano alla conscienza, né liberano da cosa alcuna appresso Dio, ma toccano il solo esterno, che è la disciplina ecclesiastica. Della differenza de' cibi e de' degiuni dicevano che il commendargli era cosa buona, ma non era deciso quello di che il mondo s'era tanto lamentato, cioè che si pretendesse obligo di conscienza. I prencipi però di Germania protestanti di questo concilio non tennero conto alcuno; solo alcuni ministri della confessione augustana, pochi anco in numero, mandarono in publico una protestazione, della quale fu fatta poca stima. I catolici a' dogmi del purgatorio e delle indulgenze non pensavano; solo erano intenti ad impetrare la communione del calice, il matrimonio de' preti e relassazione nella moltiplicità de' precetti de iure positivo intorno a' digiuni, feste et altre tal cose.
     
     
      [Cesare e Baviera dimandano il calice e 'l matrimonio de' preti]
     
      A' quali per dar sodisfazzione, l'imperatore et il duca di Baviera fecero instanza appresso il pontefice.


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Istoria del Concilio Tridentino
di Paolo Sarpi
pagine 1561

   





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