Gl'Eredi, e li Commissari differivano l'essecuzione dei testamenti, vedendosi tendere alla destruzione delle famiglie, e del publico, massime che non mancavano, che li havevano per nulli, ed estinti. Per questa causa il credito del Papa, in quindici anni, crebbe à somma bastante per vuotar la Città di danari, alliquali havendo applicato l'animo Papa Giovanni XXII. suo successore, che dà ogni parte ne congregava all'hora, cioè del 1322. mandò à Venezia Ardenaro Largo, e Falcone Cestario Nunzi, con ordine di riscuotere ciò, che per testamento era stato lasciato alla disposizione del Papa, constringendo li Notari, ed altri di produr li testamenti, scommunicando chi non li consegnava. Oltre ciò, diede anco commissione ai Nunzij di provedere, e denunziare scommunicati tutti li viventi, che havessero navigato, e di assolverli pagando il capitale della mercanzia portata. Questi Nunzij, venuti à Venezia, ed havendo eretto un Tribunale, fecero diverse essorbitanze, fra le quali una fù, che scommunicarono nominatamente li Procuratori di San Marco, e più di dugent'altri, tra huomini, e donne, per le cause sudette. Li Consultori di quel tempo, tra li quali fù un Andrea Vescovo di Chiozza, consigliarono, che l'azione dei Nunzi non erano legitime, e proposero d'ovviare, con appellazioni, ed altri rimedi, che si eseguirono: ed il tentativo dei Nunzi non hebbe effetto. Restarono solo molti inconvenienti, com'in simili azioni avviene, liquali continuando per due anni con grave pericolo, fù costretto il Pontefice d'applicarvi rimedio; il quale fù più grave del male.
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