E la Serenissima Republica le domandava, e li erano concesse, hora per un anno, hora per più lungo tempo, mà determinato; ed alle volte restringendo il numero dei navili, allevolte(12) lasciandolo in libertà. E queste licenze costavano, mà non è sempre chiaro il quanto. Dirò però in questo particolare, che per una licenza concessa dà Papa Innocenzo VI. del 1362. si patuì di pagare 9000. ducati d'oro di Camera, allegando, che non si poteva far à meno, perche la Camera Apostolica era esausta, ed in bisogno. Durò questo gravame sin poco doppo il 1400. che all'hora essendo il mondo fatto chiaro della verità, ch'il mercantare era lecito, e libero, la Corte si ritirò delle sue pretensioni. Adesso per tentare, che nissuno vada senza licenza in terre, che non riconoscono il Papa, hanno un colore più apparente, che all'hora, dicendo, che si fà, accioche non s'imbevino della falsa dottrina, quasi che se haveranno una carta scritta, e suggellata, li deva essere un preservativo, e non possa occorrere, che si conservi intatto, chi anderà senza licenza, e sia impossibile che s'infetti quello che l'haverà. Onde si vede chiaro, ch'il negar l'andata in quei paesi senza sua licenza non è zelo di Religione, mà di dominare, e soggettarsi il secolare, e cavar qualche buon profitto. Se la giusta libertà del mercanteggiare non comporta questo gravame, non è dà permettere, che uno vinuto quì dà buon Cattolico, od andato di là dai monti, perche non habbia domandato licenza all'Inquisitore sia molestato, ed incommodato ne' suoi negozi per imputazione datali à Roma, con vergogna dei parenti che ne rimangono notati, massime ricusando essi di far la citazione à Roma, perche temono il risentimento delle Città oltramontane, che di ciò si reputano offese.
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