Non si dice che le nuove disposizioni raggionevoli non siano accettate, mà che ciò non si riceva per obligo, e come soggetti, mà per concerto, e trattato commune, richiedendo così l'instituzione di quest'Offizio, come si è detto, e con molta considerazione, per i gravissimi pericoli che portano seco le novità. La Corte Romana nel far nuove Bolle non usa grand'avvertimento. Con facilità si fanno, perche con facilità si revocano, o derogano, o dispensano, secondo il commodo delle cose loro, nelche riguardano alli proprij rispetti: mà ciò che è utile ad uno Stato non è profitevole all'altro. La salute di questo Dominio ricerca, che la Religione sia conservata inviolata in tutte le sue parti, ovviando od(15) ogni mutazione, e novità di qualsivoglia sorte. Li rispetti di Roma ricercano, che non si faccia mutazione, per cui la potestà Pontificia sia diminuita, o la Corte perdi alcuna delle utilità che tira dà gl'altri Stati: mà le novità co' quali s'aumentasse il profitto della Corte, overo l'autorità temporale si diminuisce con l'essaltazione dell'Ecclesiastica, non sono abhorrite anzi procurate; e ciò vediamo ogni giorno. Trovasi questa Serenissima Republica, come anco gl'altri Regni Cattolici, tra due contrarii. Li protestanti, che non hanno altra mira che diminuir l'autorità Ecclesiastica, e la Corte, che non ha altro scopo che aumentarla, e rendersi la temporale serva. Onde li Regni, e Stati Cattolici, per conservarsi, ovviano ad ogni novità dall'una, o dall'altra parte, e mantengono la Religione senza mutazione alcuna, credendosi per chiara isperienza, che l'una, e l'altra novità sia perniciosa.
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