Ed oltre il potere, deve anco vegghiando considerare, quanto danno sia, se li sudditi suoi imbevino l'opinioni che ripugnano al bon governo. E non restarò di ricordare, che sicome è gran servizio publico, ch'ogni libro dà stamparsi sia essaminato con la diligenza che si costuma in questo stato, cosi non sarebbe minor servizio l'introdurre, ch'ogni libro stampato di fuori venendovi mandato, fosse prima essaminato, che venduto. È mancamento il credere, ch'il publico possa ricever danno, se sarà stampato quì un cattivo libro, e non si è stampato altrove, e sarà disseminato. Vero è, che qualche cosa si potrà sopportare in uno già stampato, che non si sopporterà in uno che si portasse alla stampa. Mà le cose importanti ugualmente devono essere trattate tanto nei stampati, quanto in quei dà stampare. E nel prohibir un libro stampato fuori del Dominio, sicome è prudenza il farlo alle volte con silentio, e con sola intimazione ai Librari, per non dar riputazione alla cosa, e farne parlare; Così sarebbe mio riverente ricordo, ch'alle volte intorno i libri molto perniziosi si facesse per Editto, e scrittura, perche ciò sarebbe un metter in prattica l'autorità propria e non lasciar luogo à quelli che dicono, il prohibir libri essere cosa propria Ecclesiastica, ed ancora assuefare il Popolo. Perche se si aspetterà ad essercitare quell'autorità in qualche urgentissimo, e pericolosissimo caso, quando la necessità costringa, si correrà pericolo che sia creduta novità, e sia negata l'ubbidienza.
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