Audienza di D. Francesco di Castro in Camera del Prencipe.
Preme il Papa l'unione de' Ministri Francesi e Spagnuoli per trattare.
Un negotio non si conduce mai à buon fine per due Mediatori che non communichino insieme.
Negotio maneggiato (se ben unitamente) da quei che hanno fini ed interessi diversi puol facilmente rompersi.
L'Imperatore manda le sue Commissioni al Duca di Savoia ed al Marchese di Castiglione.
Il Duca di Savoia s'adopera in vano di tirar à se la negotiatione.
Il Rè di Francia destina il Cardinale di Gioiosa per dà fine al negotio.
Continuano le preparationi d'arme che fanno ingelosire tutta l'Italia.
Levate per il Papa.
di Corsi
di Suizzeri.
di Spagnuoli.
d'Alemanni.
d'Italiani.
di Valloni.
I Venetiani armano.
Li loro sudditi.
Qualche Albanesi e Francesi.
Settanta cinque galee sottili e 4. grosse a linea se li offeriscono i Francesi ed i Turchi e questi ultimi vengono ringratiati.
Ajuti potenti di maggiori Imperij, dannosi.
Sollecitano levate ne' Grisoni.
Difficoltà nata ne' Suizzeri tra il Canton di Berna ed il Vescovo di Basilea sopra certa permutatione di terre.
La Republica domanda ajuto al Rè di Francia.
D. Francesco replica le sue instanze, poi dimostra di volersi unire co' Francesi in che non trovandosi corrisposto si duole.
Nel VI.
Il Christianissimo differisce di dichiararsi.
Nuove propositioni.
Il Papa fà Concistoro dove si dichiara risoluto di far guerra alla Repub. di Venetia.
Li Principi d'Italia s'ingelosiscono dell'arme Spagnuole.
Il Duca di Savoia promette d'unirsi al Gran Duca in soccorso del Papa.
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