Vna fù che la Republica di Luca nelli tempi passati avvertendo che molti delli suoi Cittadini mutata religione s'erano ritirati in paesi di Protestanti, per li suoi rispetti haveva fatto editto per quale si prohibiva alli Cittadini di tener commercio, o trattare con quei tali, cosa, che dalli Pontefici passati era stata commendata; mà il Pontefice presente, essendoli riferita, la lodò in se stessa, dicendo però che non haveva la Republica Luchese autorità di far una tal ordinatione, che toccava alla religione, se bene era pia & santa, non havendo il secolare autorità di decretare cosa alcuna nelle cose Ecclesiastiche, etiandio a favore, come essi dicono: per il che voleva onninamente che fosse levata dalli Capitulari, dovendo poi egli con autorità Pontificia farla di nuovo. L'altra fù che la Republica di Genova avvertita che li ministri di alcune confraternità laiche instituite per divotione, non havevano maneggiato le entrate con la debita fedeltà,
prese partito che li conti fossero riveduti, & a questo effetto ordinò che li libri fossero portati al Doge. Et nell'istessa Città occorse anco cosa di maggior momento, che essendo instituito un Oratorio di secolari in casa de' Giesuiti per li essercitij Christiani, li Cittadini di quella congregatione fecero tra loro una conventione di non favorir nella distributione de' Magistrati se non quelli dell'istesso Oratorio, il che conosciuto da quelli che erano al governo, acciò la seditione non passasse più oltre, fecero un Editto che l'Oratorio non si potesse più congregare.
| |
Republica Luca Cittadini Protestanti Cittadini Pontefici Pontefice Republica Luchese Ecclesiastiche Capitulari Pontificia Republica Genova Doge Città Oratorio Giesuiti Christiani Cittadini Magistrati Oratorio Editto Oratorio
|