Fece l'Ambasciator consideratione al Pontefice, come fosse necessario non proceder con tanta fretta, poiche non pareva conveniente comprender la legge delle chiese, con l'altra dell'alienatione, ne meno la causa dell'Abbate con quella del Canonico, poiche non sapeva ancora qual fosse la mente della Republica in questi due punti, non havendo ricevuto risposta alcuna di essi, essortando sua Santità à maturare il negotio. Rispose il Pont. all'Ambasciatore che dovesse replicare per haver la risposta tanto più presto.
Il Senato dopo haver maturato bene il negotio, & bilanciato dall'un canto lo sdegno, & il modo del Pontefice precipitoso, dall'altro la libertà publica, & la necessità del suo governo, sotto il primo Decembre rispose al Noncio, & scrisse anco a Roma all'Ambasciatore, che non poteva render li prigioni legitimam?te ritenuti, ne revocar le leggi giustamente statuite, per non pregiudicar alla libertà naturale della Republica datale da Dio, & conservata con l'aiuto della Maestà sua divina, & col sangue de suoi antenati per tante centinaia d'anni, per non confonder tutto il suo governo prosperato con tali leggi, & modi, sino al presente, & per non introdur una confusione del dominio con pericolo, che terminasse in qualche seditione travagliosa. Et questa risolutione fù presa dal Senato con tutti i voti concordi, il che fù anche significato al Noncio, & scritto a Roma per mostrare la concordia della Republica nel difender la sua libertà, & levare la speranza che il Pontefice fondava sopra la divisione delli Senatori promessagli dagli Giesuiti.
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