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      Venetorum, quali l'istesso giorno inviò al suo Noncio acciò li presentasse. Dubitò il Pontefice, che non si fosse risaputo qualche cosa delli Brevi mandati a Venetia, & che per tanto potesse esser differito l'arrivo del Corriero, onde spedì per via di Ferrara un duplicato di ambidue li brevi al Noncio, mà nissun incontro avvenne ne nell'uno, ne all'altro Corriero, anzi il Noncio hebbe tutte due l'espeditioni al suo tempo. Partiti li brevi da Roma il Pontefice a XII. fece consistoro; dove narrò che la Republica Venetiana haveva violata la libertà Ecclesiastica nello statuir due legge, & ritener due persone Ecclesiastiche, dilatandosi alquanto sopra ciascuno delli tre capi: non prese però il voto delli Cardinali, ne permise loro, che parlassero, cosa che passò con qualche mormoratione de medesimi Cardinali, a quali pareva secondo gli statuti antichi, dover esser non solo partecipi: mà consultori ancora, & senza haver consideratione alcuna al merito, riputavano per all'hora concordemente la risolutione frettolosa & pericolosa: mà dopo considerando le ragioni del Pontefice, & quelle della Republica sentivano diversamente del merito, come anco all'Ambr Veneto, che dopo questo ne parlò con molti di loro rispondevano diversamente, altri che il Pontefice doveva attendere alli bisogni più urgenti della chiesa, tralasciate queste cose: il Cardinal Bellarmino chiaramente diceva, che il Papa non parlava con lui di queste materie giurisdittionali perche le intendeva un poco largamente, & che havrebbe essortato il Pont. ad attender alla residenza delli Prelati nelle sue chiese: Baronio, che queste cose non si trattavano con lui, perche ben sapevano come era solito di rispondere: il Zappata diceva esser in Spagna leggi apunto simili a queste controversie: Monopoli diceva, che le leggi si potevano accommodare, restando le stesse cose in fatto, purche non si nominassero Ecclesiastici: altri approvavano le leggi, mà non i giudicij: & altri i giudicij, mà non le leggi: certo è che, anco inanzi l'espeditione delli Brevi, temendosi di qualche inconveniente, i Cardinali Baronio & Perona, fecero a parte in audienza privata efficaci ufficij col Pontefice, acciò desistesse da impresa cosi ardua & pericolosa, almeno col metterla in negotio, si valesse del beneficio del tempo per venir al suo fine, & nò mettesse tutto in pericolo con la celerità: mà nissuna cosa potè rimover la Santità sua dalla essecutione preparata.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





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