In questo mentre andò al Duodo, il commandamento di partire, perilche egli si licentiò dal Pont. il 27. del mese, con dire, che non havendo potuto ottener' da sua Santità che fossero poste in consideratione le ottime ragioni rappresentate da lui, (non restandoli altro che fare) era richiamato a Venetia, al che il Papa rispose con parole di cortesia verso di lui, & intorno la causa disse, che le cose fatte da se erano procedute dall'obligo della sua coscienza, che il caso è chiaro, & deciso & il modo usato è con li essempij de' suoi precessori, & non humano mà divino, essendo le armi adoperate da lui spirituali, l'uso delle quali stà insieme col paterno amore che porta alla Republica per haver l'ubidienza che tutti li Prencipi sono obligati a renderli.
In Venetia il Noncio Apostolico dopo l'avviso della publicatione, si tratteneva tutto il giorno nella casa de' Giesuiti, dove erano padri molto cospicui per le attioni loro passate in rivolgimenti & negotij di stato, a' quali era Preposito il P. Bernardino Senese, (che si trovò anco con simil carico in Parigi, quando i Giesuiti furono scacciati da quella Città) & il P. Antonio Possevino molto nominato per le cose fatte da lui in Moscovia & Polonia, tanto nelli tempi, quando fù in persona in quelle regioni, quanto anco doppò, con maneggi & trattati. Il P. Gio. Barone Venetiano ancora persona molto entrante, che nella città dove habita, non permette che sia fatto cosa alcuna notabile senza suo intervento, & il P. Gioan Gentes persona versata nella professione che si chiama de' casi di coscienza, espertissimo per dannare, & trovarche riprendere in ogni attione fatta senza loro partecipatione, & per giustificare qualunque attione delli loro devoti & altri Padri tutti buoni essecutori del loro quarto voto.
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