a alle 2. hore di notte, ciascuno con un Christo al collo, per mostrare che Christo partiva con loro concorse moltitudine di popolo, quanto capiva il longo fuori della chiesa, così in terra come in aqua, a questo spettacolo, & quando il Preposito che ultimo entrò in barca dimandò la benedittione al Vicario Patriarcale che era andato per ricever il luogo, si levò una voce in tutto il popolo che in lingua Venetiana gridò, dicendo, Andè in mal'hora: Havevano occultato per la città vasi & ornamenti preciosi della Chiesa, la miglior suppellettile di casa, & assai libri, & lasciarono la casa quasi vuota & unde, vi restò anco per tutto il giorno seguente reliquie di fuoco in due luoghi, dove avevano abbruggiato indicibile quantità di scritture. Lasciarono ancora alcuni crucioli da fonder metalli in buon numero, del che essendo uscita fama per tutta la Città, che dava scandalo anco a quelli pochi devoti loro che restavano: il Padre Possevino scrisse, & la lettera fù veduta publicamente, che non erano per fonder ori, ne argenti, come erano calonniati, mà per governar le berette. Nella casa non restò cosa di momento, salvo che la libraria donatali per legato dal già Arcivescovo Luigi Molino Vescovo di Treviso nelli suoi armarij, & una cassa di libri prohibiti a parte. Mà in Padoa restarono molte copie d'una scrittura contenente 8. regole con questo titolo. Regulæ aliquot servandæ, ut cum Orthodoxa Ecclesia verè sentiamus. nella 17. delle quali si commanda di guardarsi dal predicare, & inculcare troppo la gratia di Dio, & nella 3. si ordina di creder alla Chiesa Hierarchica, se ella dirà esser negro quello, che a gli occhi par' bianco.
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