Pagina (90/236)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Fù letta dal Papa la lettera con somma allegrezza, la quale dimostrò non solo con le parole, mà anco con rescrivere lettere affettuosissime, non solo al Rè, mà al Duca di Lerma anco, & spedi le lettere con Corriero espresso. Ne mancò, chi pensava, che le lettere di Spagna fossero state scritte in Italia, & s'allegava per buona congettura, che in quelle il Rè diceva, d'haver fatto nota la sua volontà all'Ambasciator Veneto residente appresso la sua persona, al qual nondimeno non haveva fatto motto alcuno, innanzi che capitasse la risposta del Pont. Mà la verità fù, che il Duca di Lerma mosso dal'honore fattogli dal Papa, & dalle humili preghiere portegli, volse corrispondere, il che li fu facile da fare, poiche havendo li Consiglieri di Stato, (per la traslatione della Corte) tolto licenza di star' assenti per tre mesi, nissun di loro in quel tempo si ritrovava alla Corte, fuor che il Duca di Chinçon, il quale come cognato di Vigliena, era delli istessi pensieri: Fù anco detto da alcuni Ministri del Rè in Italia, che fù conceduta la lettera dal Rè, con fine di pacificar le cose più facilmente, perche da alcuni Prelati Venetiani era stato asseverantemente affermato, che quando il Rè si fosse dichiarato apertamente per il Pontefice, il Senato havrebbe cesso immediate, & si sarebbe humiliato, la qual cosa significata da Roma in Spagna, rese la dimanda del Pontefice più facile appresso l'animo del Rè, & del Duca di Lerma, inchinatissimi a conservar la pace.
      Mà l'Ambasciator Spagnolo in Roma, & gli altri Ministri del Rè in Italia, pretendevano con questa lettera, & offici fatti, d'haver messa la Sede Apostolica in grande riputatione, & anco disse il Marchese di Vigliena Ambasciator di Spagna al Pontefice, che il suo Rè gli farebbe con poche parole conseguir quello, che altri non havria potuto con molte, & che li havrebbe fatto venir i Venetiani prostrati: perilche anco pareva alli Spagnoli, haver acquistato gran merito, & però potersi valere del Papa alli suoi bisogni, & volendo che non servisse meno a loro di profitto & riputtatione, che al Pontefice, lo ricercarono di tre cose: La prima, Che facesse publica festa in Roma di fuochi e campane: La seconda, Che leggesse la lettera in Concistoro, e fosse conservata nelli Archivi: La terza, Che troncasse totalmente la trattatione incomminciata dall'Ambasciator Francese, ne parlasse di questo negotio più oltre col Rè di Francia: Le quali cose publicate nella Corte, & passate per bocca di tutti, mossero Alincourt ad andare all'audienza, & narrare al Papa la fama sparsa delli trionfi che facevano per la lettera, & delle cose promesse, & dimandate dall'Ambasciatore Spagnuolo: Al che soggiunse, Che sono ostentationi, solo per disturbar l'acommodamento, & tener in discordia due Prencipi i maggiori d'Italia, che uniti, sono contrapeso bastante per raffrenar li dissegni loro, che questi sono termini da Monarchi del mondo, in bocca de' quali, sarebbono anco troppo arroganti: che gli Spagnuoli conoscono se, & la debolezza propria, che altrove non possono sostentare, mà lor' conviene cedere, & trattar di pace, & in Italia si credono di commandar a tutti, & esser unici arbitri d'ogni cosa; mà che se si moveranno, gli altri non staranno a guardare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





Papa Duca Lerma Corriero Spagna Italia Ambasciator Veneto Pont Duca Lerma Papa Consiglieri Stato Corte Corte Duca Chinçon Vigliena Ministri Italia Prelati Venetiani Pontefice Senato Roma Spagna Pontefice Duca Lerma Ambasciator Spagnolo Roma Ministri Italia Sede Apostolica Marchese Vigliena Ambasciator Spagna Pontefice Venetiani Spagnoli Papa Pontefice Roma Concistoro Archivi Ambasciator Francese Francia Corte Alincourt Papa Ambasciatore Spagnuolo Prencipi Italia Monarchi Spagnuoli Italia