Parve solo al Conte, che il Duca di Modena non rispondesse con quella prontezza, & larghezza, che desiderava.
Il Pontefice, molto sodisfatto per la lettera ricevuta, & per le cose fatte dal Conte, restava nondimeno sospeso, vedendo ben trattato l'Ambasciator Veneto alla Corte, mà il Marchese di Vigliena trovò modi di concordare queste attioni; che parevano contrarie, dicendo, che tutto si faceva per servitio di S.S. accioche li ufficij, quali il Rè dissegnava fare, in suo favore, havessero più facilmente luogo.
La lettera Regia insieme con gli ufficij, che il Conte di Fuentes mandò à fare per Italia, furono apunto come trombette che nel mezzo della pace suonano sprovistamente alla guerra, imperoche per l'innanzi, se bene il Senato Veneto fece qualche provisione, non fù però con pensiero di assalir' altri, ne di haver bisogno di difendersi dalle armi temporali del Papa, ne meno di altro Prencipe, che pigliasse impresa di valersi di quel pretesto per acquistar qualche parte del suo Stato, come altre volte è avvenuto tra Christiani, mà bene per rispetto di buon governo, fece alcune leggieri provisioni subito che vide il Papa risoluto di passar alle censure: Per questa causa scrisse immediate al Proveditor Generale in Candia, che mandasse le galee in Golfo; Et prepose a tutte l'Isole di Levante, Philippo Pasqualigo con suprema auttorità; Commandò al Proveditor generale in Dalmatia, che assoldasse 400. fanti tra Albanesi & Croati, sotto 4. capi per distribuirli in 10. barche longhe a 40. per barca, che a questo effetto erano preparate: Et elesse 30. governatori di Galera, acciò fossero preparati per armare: se il bisogno lo ricercasse.
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