Elesse ancora Benedetto Moro Procuratore di S. Marco, Proveditor generale in terra ferma.
Il Pontefice ancora (havendo più risguardo a qualche mal humore che nel suo stato si trova, non solo per il solito di quei Popoli, che non possono contentarsi del governo inviato più à commodo delli governatori stessi, che delli governati, mà anco per i speciali mancamenti di quel Ponteficato) fece far rassegne delle cernide; fece far alcuni deboli ripari a Rimini, & in Ancona, & per tener ferma Ferrara, di dove più si poteva temere, non havendovi dentro se non 500. fanti & 45. cavalli, vi aggiunse altri 1000. fanti appresso: bandi tutti li forestieri dalla Romagna, & Marca, commandando che tutti i nativi tornassero: mà ricevute le lettere di Spagna, giudicò necessario, per sostentar la riputatione, (che gli pareva haver acquistato) con qualche effetto, & col timor delle armi temporali, indurre a cedere alle spirituali, provedersene quanto più poteva; al maneggio delle quali però, vedeva opporsi molte cose. Prima, una eccessiva penuria delle cose del vitto in Roma, & in tutto lo Stato suo, perilche i suoi popoli, & in Roma, & altrove gridavano Pace & Pane, la qual carestia nelli vicini di Napoli, & Abbruzzo si stendeva: & per il contrario era abondanza grandissima nel Dominio Veneto; Considerava anche il pericolo, in che si trovava la riviera di Romagna tutta aperta, & esposta ad ogni incursione; I popoli di quella regione assai ben' affetti al nome Veneto per li molti & necessarij commodi che ricevono dal commercio: Li cittadini di Ferrara in qualche sospetto; per far qualche provisione, levò la legatione di Ferrara al Card.
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