Il Conte di Salisberi ancora per ordine del Rè, confirmò all'Ambasciatore l'istesse cose, & vi aggiunse, Che il Rè non si muove ad assistere alla Rep. per animo, che egli habbia di alienar le membra della Chiesa Romana da suo Capo; sa bene, che la Rep. non lascierà l'antica Religione, al che anco egli la conforta: ne meno si muove, perche essendo la Spagna per il Papa, egli voglia esser dall'altra parte, mà per opponersi a quelli, che tentano di levar la libertà alli Prencipi, & aiutar chi la vuol sostentar, & difendere.
In simil tenore parlò anco l'Ambasciator Inglese in Venetia, dicendo, Che dalla Maestà del suo Signore haveva particolar commandamento di obligarlo in parola di Rè, a dover esser unito con la Republica, per assisterle di consiglio, di forze, & per adoperarsi con tutti gl'amici suoi, acciò che facessero l'istesso; & questo, non per fini bassi, o interesse proprio, ne per fomentare gli travagli d'altri, ne per concorrenza, o oppositione ad altro Prencipe, mà per due ragioni: Prima, perche riconoscendosi obligato a Dio per molti benefici, reputa suo debito di difender la causa sua, dove si tratta di conservar la podestà: che la Maestà sua hà costituito in terra; Poi anco per il vincolo d'amicitia rinovato con la Rep. Aggiunse anco l'Ambasciator a questo, Che teneva ordine dal Rè, di palesare, o tener secreta questa dichiaratione, come fosse parso più ispediente alla Republica. Fù ringraziato il Rè & l'Ambasciatore con amplissime parole, & commesso al Giustiniano che facesse l'istesso, & scritto anco una lettera particolare al Rè con quelli rendimenti di gratie, che conveniva.
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