Mà à Venetia acciò che alcuna pia coscienza non fosse travagliata dalle hiperboli del Bellarmino, li fù risposto con celerità, per metter alla luce la verità, & mostrar a tutti qual obedienza dovesse il Christiano al Sommo Pontefice, & furono anco manifestate le ragioni publiche & difese le tre ordinationi della Republica, & l'autorità di giudicare Ecclesiastici, che il Papa nel Monitorio haveva oppugnato, con le scritture intitolate, Le considerationi & l'avviso, parendo anco necssario, render conto al mondo, Che le attioni della Republica, in commandare, che li Divini offici fossero continuati, erano state ragionevoli, & legitime: Fù giudicato necessario provar questo col trattato dell'Interdetto, & fù insieme concesso dal Senato, che si potessero stampar' altre cose scritte a favor publico, servando in ciò, quel tutto, che le Leggi dello Stato prescrivono, cio è, Che non vi sia cosa contraria alla fede, buoni costumi, & autorità de' Prencipi; Mà perche l'Inquisitore non poteva far l'officio suo, di veder le compositioni da stamparsi, furono deputati cinque Theologi apresso il Vicario Patriarcale, & il Theologo della Rep. che havessero questa cura.
Mà andate à Roma le sudette 4 scritture, l'Officio dell'Inquisitione sotto il di 30. Settembre fece una special prohibitione di esse: nominandole tutte particolarmente, perche in esse si contenessero heresie, errori, & scandali, mà pur col solito, Respectivè,aggiungendo la prohibitione d'ogn'altra, che per l'avvenire uscisse in stampa, o in scrittura di mano, contra l'interdetto Pontificio, vietando che non potessero esser lette, ne tenute, sotto Censure di scommunica, & riservatione d'assolutione, che doveva, (attesi li spaventi di scommunica) fare, che tutte le scritture a favore della Republica, fossero sopite, fece contrario effetto, imperoche alcuni di là conclusero, Che non vi fosse ragione dal canto di chi non voleva, che il mondo vedesse la causa intera; altri, dicevano, Che li tre Cardinali havevano palliato la verità, & non volevano che fosse scoperta: ad altri pareva strana la prohibitione delle scritture, che potessero esser fatte, mostrando che pretendessero Spirito di Profetia per prevedere, che non potesse essere scritto cosa buona, overo autorità di estinguere indifferentemente il buono col cattivo: alcuni anco da questa prohibitione concludevano, Che non vi fosse cosa degna di Censure, poiche non haveva la Corte ardito di notar' alcun particolare, & con quello adverbio, Respectivè, s'haveva riservato una coperta di tutte le objettioni: Fù proposto da alcuni, Che per difendersi da tal'ingiuria, si dovesse con publico decreto vietare le scritture composte a favore del Pontefice: Mà altri consideravano, che era un far quello; che si riprendeva in altrui, & che tornava in beneficio, il lasciarle vedere per mostrar, che niente veniva palliato dal canto della Republica, & che ella non diffidava dal giudicio di ciascuno: la qual opinione prevalse, & le scritture furono non solo permesse, mà anco concesso, che publicamente si vendessero, & fossero portate liberamente nello Stato.
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