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      Espose i danni della guerra, & gli inconvenienti delle heresie, dicendo, Che se ben con la sua grandezza, & forze, può da se stessa sostener ogni impeto, & è potente ad opporsi a qualunque assalitore, nondimeno concorrevano aiuti anco non chiamati, che saranno sospetti, difficili a licentiare, & tanto più dannosi, quanto più si stà bene, d'onde nasceranno varie, & diverse corruttioni, che renderanno il governo assai difficile & pericoloso, delle quali cose il Rè avvertisse la Rep. per l'affettione che & egli, & li maggiori suoi le hanno sempre portato, & per gli interessi communi alla pace d'Italia; & la prega a non metter in compromesso il tutto, ciò e il suo, & quel d'altri, & s'intromette il Rè in questo negotio, parendone esserne obligato per termine di gratitudine; poi che la Rep. s'intromise altre volte col'Imp. Suo Avo, & col Rè suo Padre per accomodarli con li Pontefici: Che il mantener la reputatione è ben necessario alli Prencipi, mà non si deve far con molto rigore verso il Papa; Passò tanto innanzi D. Francesco, che per esprimer l'affetto del Rè in questo negotio, disse, quasi esclamando, Tanto grande è il desiderio nel Rè di componer questa differenza, Che de' due figli, si contenterebbe sacrificarne uno, se ciò potesse esser mezzo di accomodar questo negotio: Concluse, che vedeva benissimo non esservi altra via di ciò fare, se non dando la Rep. qualche sodisfattione al Papa: & che se egli potesse indovinare qual cosa dovesse esser ricevuta dal Senato, la proporrebbe, mà non potendo immaginarselo, attenderà che da sua Serenità li sia proposto qualche temperamento, quale egli porterà al Papa, & si adopererà con ogni spirito, acciò da lui sia ricevuto, non intendendo però d'impedire alcuna delle trattazioni cominciate, anzi di coadiuvarle quanto lui potesse, perche non era intentione del suo Rè, levar la trattatione di mano del Christianissimo, non havendo altro fine, se non che l'accordo segue: & li sarà tanto grato, seguendo per mano d'altri, come se seguisse per sua.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
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