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      Il Senato ancora, Lettali l'espositione di D. Francesco, rispose nella medesima sentenza, Che la sospensione proposta, indeboliva totalmente i nervi del governo; che non era possibile condiscendervi, che pero era risoluto di non voler' ascoltar tal proposta, mà poi che le cose concesse davano amplissimo campo di negoziare, poteva D. Francesco unir gl'offici suoi insieme con li Francesi, & voltarsi al Papa, il quale era ragionevole che li soddisfacesse pienamente con le conditioni concesse; A che D. Francesco replicò, Che dal suo Rè non era mandato al Papa, mà alla Rep. & che la sua andata a Roma sarebbe stata infruttuosa, perche direbbe il Papa, che non porta cose nuove, mà havute prime per mezo d'altri, & per persuaderlo solamente che si contenti di quello, che non si è contentato ad instanza d'altri; non porta la spesa moversi non potendolo far se non come da se, poi che non hà commissione dal Rè di adoperar il nome suo, se non nelle cose concesse a sua petitione: & qui passò a persuader con grandissima efficacia la sospensione temporanea proposta già prima, mostrando che sia cosa non pregiudiciale, perche non sarà fatta con forza & violenza, nel qual caso pregiudiciarebbe alla libertà, mà in gratificatione: che è cosa volontaria, poi che il sospender per un tempo non è sospender assolutamente, mà è cosa leggiera, che si può riputar un niente, poi prendendo argomento dal canto di chi la propone, che è così gran Rè, la riputatione del quale sarebbe molto diminuita, quando non havesse potuto ottener cosa alcuna; che egli non può dimandar i prigioni, perche già sono concessi al Rè di Francia, al quale poi che è donato questo in gratificatione, convien donar altrettanto al suo Rè, & però se gli dia la sospensione, che è cosa simile: Passò anche D. Francesco ad interessare la sua persona, dicendo, Che si vede ben accarezzato, & onorato con dimostrazioni magnificentissime, mà questo non è stimato da lui, rispetto a quell'honore: che vorrebbe havere, accommodando il negotio, perche quando non ottenga qualche cosa, si crederà, che non habbia saputo trattare, che sia stato aggirato, & tanto più li è necessario far qualche riuscita, quanto, che questo è il primo negotio, dalla trattatione del quale, se parte con le bisaccie vuote, sarà perduta la riputatione sua, & del Duca di Lerma suo zio: A quest'instanza esplicata con così grand'affetto, parve al Senato di rispondere con qualche ampiezza, & però li fece disertamente rispondere, Che essendo stato detto, quanto occorreva intorno li pregiudici della sospensione, credeva il Senato, che fosse restato sodd


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
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