è condiscesa prima in gratificatione del suo Rè, poi del Rè di Francia, il qual Rè di Francia havendo sempre tenuta ferma la trattatione, hà ottenuto, che a sua petizione la Rep. sia condiscesa a tutto quello che hà potuto per la buona volontà sua verso la quiete, & riverenza verso la santa Sede, come havrebbe fatto l'istesso, quando fosse stata ricercata dal Rè Catolico & è divenuta à questo tanto per la certa intentione datagli, che con tanto si terminera il negotio; perilche anco si è data parola condizionata di effettuar le cose concesse in caso, cio è, che il Papa levi le Censure, che quando non si consenta di farlo, quello, che è concesso dal Senato non è atto completo, ne irretrattabile, mà lascia ambe le parti, nello stato di prima. Con tutto ciò, essendo il Senato sincero non ostanti le variazioni del Papa, resta fermo nella parola data, perilche se esso D: Francesco si adopererà sopra le cose concesse, unendo li suoi offici con li Francesi a Roma, otterrà del Papa quello, che non hanno ottenuto gl'altri: & così non tornerà senza qualche cosa nelle bisaccie, anzi havrà parte grandissima nell'accommodamento con laude d'haver dato perfettione nel primo suo negotio ad una tanta impresa; Che se il Senato havesse voluto assentire alla sospensione, si sarebbe accordato ogni cosa senza interposizione d'altri, & senza la sua venuta, poi che altro non resterebbe al Papa, che dimandare; ne si potrebbe chiamar accomodamento, pigliando tutto dà un canto solo, & massime dal canto dell'offeso; che dovrebbe farsi in contrario, & se esso Ambasciatore si volterà a Roma, potrà al manco dir qualche cosa con fondamento della intentione del Papa, & adoperando l'autorità del Rè potrà ottener da sua Santità che si contenti di quello, senza il che anco sarebbe obligato di contentarsi poi che se il Senato sapesse che altro fare, gli direbbe sinceramente dove può arrivare; con tutto, che egli non habbia in mano dal canto del Papa nessuna cosa; come è ordinario delli ministri, che s'interpongono, havere dall'una & dall'altra parte per concludere gli accommodamenti: D. Francesco replicò le instantie, dicendo non restar contento della risposta, alla quale replica, Perche non tratta come Ambasciator ordinario, quale propone, & havuta la rispostasi ferma, (non essendo anco il negotio ordinario) Che non sa veder con questi termini come riportar gloria, Che è ben trattato, ben visto, & onorato, mà nel punto essenziale non riceve niente; Che se volesse andar à Roma direbbe il Papa, Tu non mi porti cosa alcuna, perche quello, che mi dici e dato ad altri, Che bisogna far differenza dal suo Rè a gli altri, & per lui, far alcuna cosa di più, poi che hà mandato persona espressa, cosa che gl'altri non hanno fatto, Che se non hà dal Papa cosa alcuna, questo è perche viene dal Rè mandato alla Repub. per ricever da lei, & portar al Papa, cosa che sia con dignità della Chiesa, & salva la libertà della Rep.
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