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      Il Senato di Venetia vedendo gli Spagnuoli armarsi, non poteva per ragion di buon governo restar senza forze, che potessero corrisponder' a quelle, perilche per tutti rispetti, che potessero occorrere, mandò a Padova, Verona, Brescia, Crema, & Bergamo 500000. scudi, 100000. per ciascuna di esse città per essere pronti a tutti i bisogni; Alli 9600 fanti & 600. huomini d'arme, & 150 cavalli Albanesi, aggiunse altri 600. fanti Italiani, & 1000. fanti Albanesi, sotto Paolo Ghini, accrebbe la Cavalleria Albanese, al numero di 1000. ordinò al Conte Francesco Martinengo di raccoglier' alli confini 4000. soldati Francesi, & 600. Corazze, che si facevano venire alla sfilata. Alle 3. galee grosse aggiunse un'altra, e alle 38. galee sottili ne aggiunse 5. nell'Isole di Levante, & 12. armate di nuovo in Venetia. Ordinò ancora che nell'Isola di Candia si armassero 20. galee, il che Nicolò Sagredo Proveditor generale con la sua prudenza, & destrezza, (la qual è singolare nel maneggio de' grandi negotij) operò che fosse fatto da gentilhuomini privati a proprie loro spese, & l'ottenne, & fù esseguito con tanta facilità, che furono le prime, messe in tutto punto; si che all'aperta hebbe la Republica insieme 75. galee sottili, & 4 grosse: ne le avvenne quello, che al Pontefice, Che le convenisse andar per supplica, acciò la sua reputatione fosse sostentata con l'adherenza di molti Prencipi, perche oltre le oblationi spontaneamente fattele da molta Nobiltà Francese, i medesimi Turchi fecero ogni officio, acciò i loro ajuti fossero accettati, oltre quello, che si narrò nell'occasione del sacco di Durazzo nell' principio dell'anno, il secondo Visir (che il primo era alla guerra in Soria) chiamò il Bailo, & li fece sapere, che l'anno seguente, il Signor havrebbe mandato arma in mare per favorire le cose della Republica, che già era dato ordine a tutti li Sangiachi delli confini, che lasciassero estraher & gente da guerra, & munitione; ma che questo era niente, che bisognava far fatti, & non parole, & liberarsi una volta da chi sempre insidia, & che dovrebbe la Republica unirsi con loro, & ricever ajuti potenti, & far presto.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
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