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      Mà oltra le provisioni fatte dalla Republica di armata maritima, & di gente Italiana, come si è detto, intendendo i dissegni del Conte di Fuentes, il Senato commandò al suo Ambasciator in Francia, di dar conto al Rè del negotiato di D. Francesco; della risposta datali; & de gli ordini che il Conte di Fuentes haveva ricevuto con 3. Corrieri, di assister al Papa; & delle preparationi, che haveva incominciato di 3000. fanti Italiani, la levata delli Tedeschi, Svizzeri, Napolitani, & Spagnuoli; perilche era verisimile, che il Pontefice aspettando questo, habbia tanto variato, & dato parole al Rè, senza animo di servarle, & con pensiero di rivocarle, perilche ricercasse S.M. a dichiararsi di quello, che la Republica poteva promettersi da lui in quella occasione, quando il Papa non camini con retta intentione, la qual cosa era necessaria sapere presto, col far parlar in Roma dal suo Ambasciator al Papa risolutamente & questo istesso fù anco communicato a Fresnes, il qual rispose, Che il Rè suo Signore già sà che il Rè di Spagna mandando D. Francesco si persuase, che la Repub. non fosse per negarli cosa alcuna, & però in man sua fosse l'accomodamento: & per questa cosa il Christianissimo diede ordine ad Alincourt, che andasse ritenuto sin tanto, che si vedesse l'effetto delle trattationi di D. Francesco. Hora mò, che si vede, che non hanno l'effetto dissegnato da lui, disse Fresnes, è necessario, che si senta moto, poi che essendosi il Noncio doluto in Spagna con quel Rè, Che il Papa non sia favorito se non di vane parole, pare al Rè, che si vada la sua reputatione, & però ha scritto al Fuentes, & agli Ministri, che facciano provisioni d'arme, acciò il Papa conosca, che vuole assisterli in realtà, & non in parole, la qual dichiaratione del Rè di Spagna, poi che è fatta nota a tutti, & gli avvisi che ne hà sua Serenità, confrontano con quelli che hà di Spagna il Christianissimo, per tanto pare adesso opportunità di disfodrar le sue Commissioni, & qui disse, Che il Rè li commandava d'assicurar la Rep. che egli sarà in questa occasione quel buon amico & fratello, che suol farsi conoscer ne i bisogni, & però, che egli come Ambasciatore assicura & promette la buona volontà del Rè; Soggiunse ancora, che già tre mesi, haveva commissione di communicar un'altra cosa, mà opportunamente, di che li pareva luogo opportuno al presente, & questo era: Esser penetrato da buona parte alle orecchie del suo Rè, che il Conte di Fuentes con dissegno d'andar armato in Paradiso, haveva deliberato di venir con 1500. cavalli, & 10000. fanti a mettersi nel Vicentino in alcuni siti forti, de' quali non sapeva il nome, per divider lo stato della Rep. però saria bene prevenire, & attaccar il fuoco in casa d'altri: la onde S.M. propone di far romper li Grisoni sù lo stato di Milano; & si dichiarò, Che Hercule Salice era venuto a Venetia, per trattar questa tal cosa, non solo con consenso, ma di ordine del Rè: aggiungendo, Che se la Republica vorrà ajutar i Grisoni, come l'essorta a fare, anco il Rè si dichiarerà apertamente nella diferenza col Papa, mà che è ben necessario, che la R epublica si risolvi prima in se stessa, innanzi che venir à rottura con Spagnuoli; perche sarà necessario non romper subito, mà portar tempo innanzi, per metter' in ordine le provisioni, & ricever ajuti; se ben crede, Che per la difesa la Republica sia a bastanza in ordine, sarà però necessario, che si dichiari col Rè delli particolari ajuti, che desidera in questa occasione: Che veramente la Republica non può far altro, che sostener la sua dignità con la forza, poi che essendosi risentita col Papa per le ingiurie, & poi condiscesa in gratificatione del Rè Christianissimo a quello dove si poteva arrivare, se al presente passasse più innanzi, parrebbe, che fosse stata ferma & costante sin tanto, che si è trattato di parole, mà poi allo strepito delle armi Spagnuole, havesse vilmente ceduto: oltre che il Rè Christianissimo si come adesso è obligato, per quello a che si è condisceso in sua gratificatione, così sarebbe disobligato quando si facesse per altri, quello che non si è fatt


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





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