Pagina (192/236)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Testificò il Card. che il Rè suo Signore era sodisfattissimo di quanto la Rep. haveva deliberato conceder al Papa in sua gratificatione, mà non volendosi il Pont. contentare di tanto, la Maestà Sua, per servitio della Rep. & bene della Christianità, & desiderio della(24) pace, pregava trovar qualche temperamento col quale senza lesione della libertà & dignità della Rep. si potesse terminare il negocio(25): con tutto ciò aggiunse il Card. che non parendo a sua Serenità di passar più innanzi, havrebbe più pensatamente ponderato quello, che se gl'era detto, & letto, & sarebbe tornato per trattare con maggior sodezza.
      Ritornò un'altro giorno il Card. con una instanza più particolare, & più vehemente, ricercando, Che il Rè potesse dar la parola al Papa, che non si sarebbero usate le Leggi durante la trattatione, procurando di persuaderlo, & diceva che il Rè, zelante del bene della Christianità, & amico della Rep. havendo pesato il pericolo, che porta seco la discordia di due Prencipi tanto vicini & congiunti d'interesse, & i danni della guerra; havendo il tutto ben ponderato, consiglia, che si trovi modo di accomodar il negotio con riputatione, & salvezza della libertà, mentre la stagione impedisce il maneggiar le armi, & però hà dato ordine a lui di parlar (come si debbe con amici) chiaro & libero, mà col debito rispetto, che conviene, di non far pregiudicio alcuno all'amico; & per tanto dirà chiaramente a Sua Serenità, Che si come il Rè approva, che non si faccia decreto, nel qual appaia sospensione delle Leggi, ò di essecutione di esse, ne altro, che possa pregiudicare alla dignità, ò libertà publica; ne alcun' altra cosa che possa restar in scritto, o per memorie passar alli posteri; così anco considera, Che havendo il Papa fatto le Censure in cospetto del Mondo, è necessario, che habbia qualche apparente rispetto di poterle levare, & desiderando il Papa una sospensione tanto abhorrita dalla Republica, la Maestà Sua essendosi interposta, vedendo le parti tanto lontane, hà risoluto per dar segno della sua affettione verso la Rep. di tener ferme le ragioni di non venir a decreto, & insieme dar qualche sodisfattione al Papa, pigliando egli questa carica, & adossando il tutto sopra di se, & dando egli al Papa la parola dimandata, senza però che la Republica ne faccia decreto; con conditione però dal canto del Papa, Che la parola non s'intenda mai data, se non con sicurezza, che il Papa nell'istesso tempo levi le Censure, & con conditione del canto della Republica, che adossandosi la Maestà sua quest'obligo, la Republica mostri à lei questo rispetto, di non far cosa in essecutione delle Leggi, che dia mala sodisfattione al Papa, col' qual temperamento par' al Rè, che si possa terminar il negotio con sodisfattione di ambe le parti, & salva la libertà della Republica, & con maggior sua sodisfattione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





Card Rep Papa Pont Maestà Sua Rep Christianità Rep Card Serenità Card Papa Leggi Christianità Rep Prencipi Sua Serenità Leggi Papa Censure Mondo Papa Republica Maestà Sua Rep Papa Papa Republica Papa Papa Censure Republica Maestà Republica Leggi Papa Republica