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      Con tutto ciò anteponeva le ragioni di casa sua a tutte le altre: Perilche risolveva in se stesso, quando non potesse sodisfar in parole, lasciar incorrer ogn'altra cosa, prima che consentire a questa levata. Perilche, quando il Padavino andò all'audienza, che il Duca li diede, presente il figlio Duca di Bar, esponendo, Che a Venetia, se bene era stata ricevuto a maraviglia grande, che le genti non fossero in pronto, così si credeva per certo, esser redintegrati con altretanta diligenza. Rispose il Duca, Che teneva la pace per conclusa, la onde non era bisogno far altro moto: che la Republica accommoderà il Negotio, & le Censure caderanno sopra casa sua: però non si vogli senza frutto addossargli travaglio: perche quanto più desidera in ogni occorrenza gratificar la Republica, tanto più si duole di non poter permettere che i suoi figli servano contro la Chiesa; nel resto sarà sempre pronto & esso, & tutti li figli per adoperarsi in servitio della Republica, con tutte le forze loro. Il Padavino, sentendo una negativa così chiara, giudicò necessario parlar apertamente, & disse, Che le voci di pace erano senza fondamento; che se fossero vere, egli non havrebbe ordini frequenti & iterati per sollecitare, & quando bene la pace havesse a seguire negando il Conte il debito servitio, la difficoltarebbe; Perche il Papa starebbe sul' duro; Che la Rep. non premerebbe la levata se non conoscesse il suo bisogno; Che chi si mette al servitio d'un Prencipe, deve ubidir, & non voler esser giudice, se quello, che egli commanda sia necessario, & opportuno, overo altrimenti; Che il temer di Censure è vanità, perche si sapeva benissimo, Che il Papa conosceva l'error fatto, & non ne farebbe un'altro; & se la scommunica valesse in tutti i casi, i Prencipi sarebbono spediti; Che non bisogna presupponer infallibilità ne i Papi, poi che Dio ne permette de' cattivi per castigo del mondo; Che l'obligo di Vaudemont, con l'assenso del Duca, è contrario nel tempo delle contese, onde chi non hebbe timor del promettere, non deve haverlo dell'attenere.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
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