Quello, che particolarmente fù trattato in Roma dal Card. & dagl'Ambasciatori del Christianissimo & Catolico, non fù con partecipatione alcuna del Senato Veneto, perilche non si è saputo delli loro negotiati, salvo che quanto dissero l'Ambasciator Castro & Fresnes, & quello, che è stato scritto dal Card. du Perron, & dall'Archivescovo d'Urbino. Quello che i due Ambasciatori dissero si narrerà al suo luogo. Le relationi del Cardinale & dell'Arcivescovo portano, che il Cardinale di Gioiosa arrivato a Roma per negotiare, & concludere accommodamento col Pontefice pareva non haver' altra difficoltà, salvo che il non poter prometter la restitutione de' Giesuiti, laquale per molte ragioni era desideratissima dal Pontefice, perilche ridottosi a consiglio coll'Ambasciator Alincourt, & con i Cardinali Francesi; deliberò di rappresentar questa parte al Pontefice; con qualche dolcezza. La onde dopo aver trattato delle altre cose, & haver quasi che contentato la sua Santità, disse, Non potersi sperare di otteneter con particolar trattato, che li Giesuiti fossero ricevuti, mà haver un partito, col quale senza dubbio havrebbe ottenuta la rimessione loro, & questo era, che la Santità sua li mettesse in mano un Breve con facoltà assoluta di levar le Censure, quale egli havrebbe portato a Venetia, & mostrato l'autorità sua: mà aggiunto, di haver in commissione di non esseguire cosa alcuna, se non con conditione che li Giesuiti fossero ricevuti: & sperava che a Venetia, quando si fosse veduto, che niente altro rimaneva per effettuar la Concordia, si sarebbe condisceso anco a darli questa sodisfattione.
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