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      Et per mostrare, che in un'istesso tempo si facesse, fù concluso di dire, E restato parimente rivocato il Protesto. Stabiliti e concordati tutti li particolari, & formato il Manifesto, fù destinato il 21. Aprile per dar perfettione alle cose ordinate; il che fù fatto nella maniera che segue.
      Habitava il Card. nel Palazzo, che già era del Duca di Ferrara: Quella mattina per tempo si ritrovò ivi anco Monsieur di Fresnes, dove andato Marco Ottobon Secretario, con due Notaij ordinari della Cancelleria Ducale, & li Ministri che conducevano seco Marco Antonio Brandolino Valdimarino, Abbate di Nervesa, & Scipion Saraceno, Canonico di Vicenza, prigioni, entrò con tutta la compagnia in una Camera, dove erano l'Ambasciator con molti suoi famigliari, & altri della casa del Cardinale, & fatta riverenza all'Ambasciator; li disse il Secretario, Che quelli erano li prigioni, che secondo il concertato, il Serenissimo Prencipe mandava a consegnare a sua Eccellenza, in gratificatione del Rè Christianissimo, & con protestatione, che questo fosse, & s'intendesse esser senza pregiudicio dell'autorità della Republica di giudicare Ecclesiastici. Rispose l'Ambasciatore, Che così li riceveva. All'hora il Secretario ne rogò publico instrumento per Girolamo Polverin, & Gioanni Rizzardo, Notari Ducali, in presenza di quelli della Corte del Cardinale, & dell'Ambasciatore, & delli ministri publici. Il che fatto, li prigioni si raccommandarono all'Ambasciatore: Quale con parole cortesi li promise la sua protettione, & uscito l'Ambasciatore fuori della Camera con la compagnia, facendo condur dietro à se li Prigioni in una loggia, dove il Cardinale passeggiava, disse l'Ambasciatore al Cardinale, Questi sono li Prigioni, che si hanno da consegnar al Papa, & il Cardinale mostrando uno, disse, Date li(33) à questo tale: & quello era Claudio Montano, Commissario mandato dal Pontefice a questo effetto, il quale li toccò, in segno di Dominio, & possesso, & pregò li Ministri di giustitia che li conducevano, che si contentassero di custodirglieli.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





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