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      Similmente grand'aspettatione era in alcuni che si facessero perciò in Venetia segni d'allegrezza, se non con altro, almeno con campane. Con tutto ciò, non si fece segno alcuno, ne campane si suonarono ne in Venetia, ne in città alcuna dello stato, quando la nuova andò, non perche non sentissero, così il Senato come tutte le Città soggette, allegrezza grande, d'esser liberati dalli pericoli della guerra, mà acciò non fosse interpretata allegrezza per qualche assolutione ricevuta, che mostrasse la Republica essere stata la prima in colpa, dal che, (si come da causa falsa) ella sempre mai abhorrì.
      Fù per ordine del Senato dato parte di tutte le cose successe, & dell'accommodamento seguito, all'Ambasciator d'Inghilterra, & scritto alli Ministri della Republica in tutte le Corti, & alli Rettori delle Città del Dominio: & al Padavino particolarmente, oltre l'avviso dell'accommodamento seguito, fù dato ordine di licentiare le genti Francesi & Lorenesi & partirsi immediate di Lorena, & andar in Svizzeri, & far levata di 3000. di quella Natione. Dopoi anco scrisse il Senato lettere alli Rè di Francia, & di Spagna. Mà al Rè della Gran Bretagna fece molti ringratiamenti, come meritava la prontezza usata in dichiararsi di assistere alla Republica con le forze quando fosse bisognato. Fù donato un presente 6000. scudi d'argento al Cardinale, & à D. Francesco un'altro di 3000.
      In Roma hebbe avviso il Pontefice dell'accommodamento seguito, & di quanto il Cardinale haveva operato, & insieme la rivocatione del Protesto.


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Historia particolare delle cose passate tra il Sommo Pontefice Paolo V e la Serenissima Repubblica di Venezia
di Paolo Sarpi
pagine 236

   





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