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      Tabella II. - Documento B.
      K (2321
      + 3032)
      rev. lineeCongiunzioni inferiori
      Congiunzioni superiori
     
      Dispariz.
      occident.
      IntervalloAppariz.
      orientaliDispar
      orient.
      IntervalloAppariz.
      occident.
     
     
      MesiGiorni
     
     
      MesiGiorni
      7 - 8
      VI . 23
      0
      20
      VII - 13
      .
      .
      .
      .
      9 - 10
      VI . 25
      0
      12
      VI2 - 8
      .
      .
      .
      .
      11 - 12
      VII . 11
      1
      17
      VIII -27
      .
      .
      .
      .
      13 - 14
      VIII . 28
      0
      5
      .
      .
      .
      .
      .
      15
      .
      .
      .
      .
      .
      2
      8
      X - 19
      16
      .
      .
      .
      .
      .
      2
      9
      X - 16
      17 - 18
      .
      .
      .
      .
      .
      2
      .
      .
      19
      X . 4
      1
      4
      XI - 8
      .
      .
      .
      .
      20 -21
      .
      .
      .
      .
      .
      2
      0
      .
      22 - 23
      XI . 25
      0
      3
      XI - 28
      .
      .
      .
      .
      24 - 25
      .
      .
      .
      .
      .
      2
      7
      .
     
     
     
     
     
     
     
     
     
      L'uso di limitare le date astronomiche all'indicazione del mese e del giorno, sopprimendo quella dell'anno, non si trova soltanto nel presente documento, ma, con pochissime eccezioni, in tutte le tavole astronomiche ed astrologiche dei Babilonesi in generale. Lo scopo essenziale di tali osservazioni era di ottener presagi dell'avvenire. La qualità del presagio si faceva dipendere da due cose: dalla natura del fenomeno osservato, e dal mese e giorno (spesso anzi soltanto dal mese) in cui era stato osservato. L'indicazione dell'anno era affatto indifferente. Le centinaia e migliaia di regole che costituiscono la maggior parte della collezione VD EN LIL, e in generale tutti i documenti astrologici babilonesi, sono concepiti nel seguente modo: quando nel tal mese e giorno (od anche soltanto nel tal mese) si osserva il tal fenomeno, succederà il tal fatto. Queste regole, di carattere generale, valevano per tutti i tempi; l'indicazione dell'anno doveva quindi esserne esclusa naturalmente. Noi vediamo così che le osservazioni che abbiamo esaminate non avevano, nella mente dei loro autori, quel carattere scientifico che saremmo facilmente tentati di attribuir loro, ma bensì uno scopo puramente astrologico.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





Babilonesi