Ciò da una parte dà il modo di restituire alcuni numeri perduti, operazione da farsi peraltro con molta cautela. Le sezioni dove si hanno tutti e tre i numeri ci offrono un mezzo di verificazione. Per tal modo si trova che nelle sezioni VII, XVI, XVIII, XIX, XX, XXIII, XXIV vi è qualche errore di scrittura o di lettura. Altri errori ancora si scoprono con questo criterio; così si vede senz'altro che nella sezione XII una delle due lezioni dev'essere falsa. Nella sezione XIV il primo numero è certamente errato e ha dato luogo alla differenza affatto sproporzionata di 5 mesi e 16 giorni. Lo stesso è avvenuto nella sezione XI, ed è notabile che in questo caso l'errore esiste in entrambi gli esemplari K 160 e K (2321 + 3132).
Già Sayce e Bosanquet avevano riconosciuto, studiando la tavoletta K 160 (cioè le parti da noi designate con C1 e C2) "that the observations link themselves into a certain number of numerical schemes: so that portions of the tablet in question almost certainly refer to continuous series of phenomena".10 L'esame da me ripetuto ha posto fuori di dubbio che questa continuità esiste in tutto il documento C, dal principio sino alla fine. Studiando attentamente quelle date della tabella III sulle quali non sembra cadere alcun sospetto d'errore, si riconosce che nella loro integrità originaria esse formavano una serie unica e continuata; in tal serie le date dei quattro fenomeni di Venere si succedevano senza interruzione per lo spazio di 13 rivoluzioni sinodiche e più, comprendenti un intervallo di più che 21 anni consecutivi con più di 52 osservazioni, delle quali nessuna compare nel documento B11. In questo intervallo di tempo non troviamo altre lacune che quelle provenienti dai guasti delle due tavolette; e si può sperare che nuove escavazioni permettano di completare il testo e di correggerne almeno in parte gli errori.
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Sayce Bosanquet Venere
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