A questo punto si può con vantaggio introdurre gli argomenti di carattere astronomico. Notiamo che ognuna delle suddette osservazioni di Venere contiene tre dati astronomici. Dalle date indicate (mese e giorno) si può anzitutto ottenere una cognizione approssimata della longitudine del sole all'epoca dell'osservazione. Dallo stesso dato, in unione coll'arcus visionis già conosciuto, abbiamo poi le differenze di longitudine fra il Sole e Venere. In terzo luogo il giorno del mese dà immediatamente l'età della Luna, contata dal giorno dell'apparizione della Luna nuova. Se questi tre capisaldi fossero noti con sufficiente precisione, noi potremmo facilmente, coll'aiuto delle tavole moderne, dedurne l'anno dell'osservazione che manca. Sennonchè qui noi siamo molto lontani dalla precisione necessaria. Veramente si può di molto scemare l'effetto degli errori di osservazione quando nel calcolo non si introduca una osservazione sola, ma la combinazione di tutte le osservazioni che sono a nostra disposizione nella tabella III. Anche la nostra ignoranza circa la vera distribuzione dei mesi di 29 e 30 giorni non è molto pericolosa. Invece ci imbarazza singolarmente il fatto che noi abbiamo un'idea affatto sommaria della posizione dell'equinozio di primavera nel calendario babilonese. Nel calendario lunisolare babilonese esisteva fra l'equinozio di primavera e il 1° di Nisan un certo intervallo di N giorni, il quale non solo variava da un anno all'altro (il che s'intende in un calcolo lunisolare), ma molto probabilmente mutava anche nel suo valore medio da un'epoca storica ad un'altra16.
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Venere Sole Venere Luna Luna Nisan
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