Quando esce alla mattina dai raggi del sole dopo la congiunzione superiore esso ha l'apparenza modesta di una stella di seconda grandezza ed è facile confonderlo con le numerose stelle vicine; forse da ciò è derivato uno dei nomi che a Marte davano i Babilonesi, Manma "qualcuno". La difficoltà di ravvisarlo per chi non era ben pratico del cielo, gli aveva fatto dare anche il nome di Balum "non c'è"19.
Uscito dai raggi del sole Marte cresce a poco a poco, e verso le quadrature diventa di prima grandezza. A partire da questo punto aumenta rapidamente e verso l'epoca dell'opposizione raggiunge il suo massimo splendore, che non è tuttavia il medesimo in tutte le opposizioni, specialmente a cagione della grande eccentricità della sua orbita. Quando l'opposizione ha luogo nella seconda metà di febbraio o al principio di marzo, il massimo splendore a cui giunge il pianeta è circa sei volte quello di una stella normale di prima grandezza. Ma quando l'opposizione ha luogo nella seconda metà di agosto o al principio di settembre, lo splendore del pianeta può arrivare a 33 volte quello della stella normale sopradetta, superare anche quello di Giove, e al pari di quest'astro e di Venere produrre un'ombra distinta. In altre epoche dell'anno lo splendore massimo di Marte in opposizione sta fra questi due termini. Sempre però tale splendore massimo è di breve durata. Infatti in tutte le opposizioni si verifica che alla distanza da 18 a 20 giorni prima o dopo l'epoca del maximum la luce del pianeta è ridotta di un quarto; diminuzione che è già sensibile ad una osservazione accurata e corrisponde a 0,3 di una grandezza stellare.
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