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      ) che si trovava nella Libbra, poi di varie altre stelle fra le quali Sirio e Procione (?). Si accenna alla caduta di un grande aerolito e vi si trova anche notizia di una cometa, il tutto senza indicazione di date. Sembra che ciascuna delle diverse osservazioni o notizie fosse scritta a modo di memorandum sopra un qualunque pezzetto di creta molle e che più tardi queste diverse note fossero ricopiate alla rinfusa sopra una tavoletta più grande per evitarne la dispersione. Quindi non si ha neppure la certezza che le osservazioni registrate su simili tavolette di contenuto misto sieno state fatte in un breve periodo di tempo o che si riferiscano a uno stesso giorno o almeno a uno stesso mese.
      Ciò che ci interessa in questo momento sono le quattro linee 15-18 della facciata posteriore. Esse non accennano ad alcuna osservazione in particolare, ma in poche parole riassumono il risultato di un gran numero di osservazioni sopra una stella il cui nome torna spesso nei documenti astronomici ed astrologici babilonesi. I quattro segni con cui questo nome è scritto vengono per lo più letti NI BAT A NU, da alcuni NI BE A NU e da altri ancora ZAL BAT A NU23, e significano una stella mortifera; in generale si ritiene che questa stella sia il pianeta Marte24. La tavoletta essendo in quel luogo alquanto danneggiata sull'orlo destro, mancano alla fine della linea alcuni caratteri. Questa circostanza e l'uso frequente degli ideogrammi producono qua e là qualche oscurità; tuttavia il senso generale non sembra dubbio.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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