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      Questo triplice corso comincia manifestamente in A e finisce in D. Le tre parti di esso AB, BC, CD si possono considerare come uguali, anzi sono in longitudine ugualmente estese. Il totale essendo assegnato in 60 kaspu, ognuna delle tre parti risulta di 20 kaspu, e quindi anche l'arco BC di retrogradazione è di 20 kaspu secondo quanto si è detto poc'anzi.
      Ma qual'era il valore di un kaspu misurato sulla sfera celeste? Nella lingua babilonese kaspu significa: 1) argento, 2) denaro, 3) una misura di tempo, 4) una misura di lunghezza. A noi interessa di sapere che il kaspu come misura di tempo era presso i babilonesi la dodicesima parte di un giorno solare, quindi esattamente due delle nostre ore di tempo medio. Da questo significato il kaspu passò ad indicare una misura itineraria. Come noi chiamiamo un'ora di strada quella lunghezza che un uomo suole percorrere a piedi in un'ora, così i babilonesi chiamarono kaspu la lunghezza di quel tratto di strada che un uomo può percorrere in due ore di passo ordinario, il che importa circa 10 kilometri. La stessa derivazione applicata in cielo al corso della luna fornì ai babilonesi la misura del kaspu celeste od astronomico, il quale era lo spazio percorso dalla luna nel suo corso sinodico in un kaspu di tempo, cioè in due ore. Computando approssimativamente, come allora s'usava, il mese sinodico di 30 giorni, si arriva a un moto medio diurno della luna di 12°, e al suo moto in un kaspu di tempo di 1°; perciò un kaspu astronomico è uguale a 1°26.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604