Di alcuna fra le nazioni sopra nominate è stata violentemente troncata l'evoluzione naturale, come è accaduto a quelle dell'America, e in modo diverso, anche della Polinesia. Od il passaggio dalle più elementari idee ad uno stadio di maggior complessità e di maggior perfezione si è fatto sotto l'influsso immediato di una cultura superiore, come è avvenuto agli Egiziani, agli Indiani ed agli Arabi, l'Astronomia dei quali, dopo un periodo poco evoluto di vita propria, si perfezionò sotto l'influsso dei Greci d'Alessandria, la cui scienza dominò poi anche per lunghi secoli tutto l'Occidente. A sua volta l'Astronomia dei Cinesi, dei Persiani e dei Tartari dal contatto con quella degli Indiani e degli Arabi fu in diverse maniere modificata, finchè cadde sotto l'influsso degli Occidentali, cioè degli ultimi discepoli dei grandi maestri d'Alessandria. Sommata ogni cosa, la scienza dei cieli non presentò in antico più che due sistemi, nati e cresciuti fra genti affatto diverse in modo propriamente originale e, fino ad un certo segno, indipendente: il sistema astronomico dei Babilonesi, e il sistema astronomico dei Greci. Di quest'ultimo. che da principio si svolse in varie forme e nelle sue diverse vicende occupò circa dieci secoli, dall'epoca dei filosofi Ionii fino al decadere della scuola di Alessandria, e si prolungò poi con varie ramificazioni in Oriente ed in Occidente fino alla grande riforma iniziata da Copernico, abbiamo una storia sufficientemente completa, la quale ci permette di seguire il corso delle i
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