Il tempio di Belo a Nippur e quello di Nin-mah a Babilonia non osservano la regola di Sumer; essa non è osservata negli edifizi più recenti dei re d'Assiria in Ninive ed in Kalah e neppure a Babilonia nel palazzo di Nabucodonosor, il quale anzi è molto esattamente orientato sui lati al modo ordinario. Solo Sargon II nelle sue grandi costruzioni di Khorsabad sembra essersi preoccupato di quella regola (722-705); egli stesso afferma nelle sue iscrizioni di aver disposto simmetricamente le otto porte in modo da fronteggiare gli otto venti. Bisogna però confessare che quell'orientamento è piuttosto difettoso, ed errato (dato che il rilievo di Place sia esatto) di più gradi. Si vede che una ricerca precisa condotta in tutti i grandi edifizi assiro-babilonesi dal punto di vista qui considerato potrebbe condurre a qualche risultato interessante, specialmente se si attendesse a verificare con procedimenti astronomici i dati necessariamente molto sommari ottenuti colla semplice bussola nei più antichi centri del paese di Sumer. E sarebbe anche importante di poter giudicare se quegli antichi architetti hanno posto nelle operazioni d'orientamento quella gran precisione che si osserva nelle piramidi Egiziane, nelle maggiori delle quali i lati della base sono orientati secondo i punti cardinali con pochissimi minuti di errore, e provano a qual perfezione era giunta sulle rive del Nilo l'arte di orientarsi col mezzo degli astri fin dall'epoca della quarta dinastia (2850 circa)
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Sul metodo, con cui quegli antichi discepoli di Ea tracciavano le loro meridiane, non possiamo offrir altro che congetture.
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