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      Il paese di Sumer e di Accad è tutto di alluvione recente, e costituisce un piano pochissimo inclinato verso il Golfo Persico. Le montagne del Luristan e del Khuzistan ad E e NE sono qualche volta visibili, ma nulla quasi tolgono del libero orizzonte. Notare le direzioni in cui leva e tramonta il Sole e tracciar la meridiana come bissettrice dell'angolo fra quelle compreso è un procedimento semplice e naturale, ed anche, verso l'epoca dei solstizi, relativamente esatto. Appena si può dubitare che essi vi sian giunti in seguito a propria riflessione.
      Che del resto presso i Sumeriani, come più tardi presso i Babilonesi e gli Assiri, i quattro punti cardinali fossero segnati come presso di noi, è cosa accertata. Nelle tavolette assiro-babilonesi sono indicati in tre modi differenti, come si vede qui sotto:
     
      SUMERIANOBABILONESE
      NUMERISud
      im-erlu
      šûtu
      1
      Nordim-sìdi, o im-mirra
      iltânu o ištanu
      2
      Estim-kurra
      šadû
      3
      Ovestim-martu
      amurrû
      4
      Nel Sumeriano la sillaba im è un determinativo che significa vento. L'indicazione dei punti cardinali per mezzo di numeri come è segnata nell'ultima colonna si trova usata nei testi astrologici, ed anche nei contratti riferentisi a proprietà agrarie. Non si trovano mai menzionati più di quattro venti; unica eccezione è quella già sopra addotta di Sargon II.
      Nei numerosi documenti riferentisi a concessioni ed acquisti di campi si trovano molto spesso indicati i confini di questi secondo i punti cardinali. Il campo è sempre supposto quadrilatero, ed ogni lato è distinto coll'indicazione di quello fra i punti cardinali verso cui è rivolto.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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