Questi procedimenti grossolani erano ancora in vigore al tempo della conquista Persiana (538). Circa la scelta importantissima delle stelle indicatrici, pare non si fosse sempre tutti d'accordo; su di che daremo qualche cenno più sotto.
Nelle sue Assyrian Discoveries (Capo XX) Giorgio Smith ha dato la versione di un testo, nel quale si contiene un altro metodo per determinare gli anni intercalari, altrettanto semplice quanto ingegnoso. "Quando nel primo giorno di Nisannu l'asterismo Mulmul (le Pleiadi) e la Luna si trovano insieme, l'anno sarà comune. Quando nel terzo giorno di Nisannu l'asterismo Mulmul e la Luna staranno insieme, l'anno sarà pieno" cioè intercalare. È facile accertarsi coll'ajuto di un globo celeste, che nell'anno 800 prima di Cristo, e per molti secoli prima e dopo di quel termine, sotto la latitudine di Babilonia la cosa doveva star appunto così39. Come si vede, bastava una semplicissima osservazione della Luna e delle Pleiadi da farsi nel primo o nel terzo giorno dell'anno per determinare, se in esso anno si dovesse fare o non fare l'intercalazione. Il metodo, quantunque in apparenza grossolano, era oltre che semplice, abbastanza sicuro nel suo effetto, ed ha potuto esser praticato per molti secoli prima e dopo dell'anno 800 sotto la latitudine di Babilonia, 32° 1/2.
I Babilonesi avevano una specie di settimana, il cui uso però non era generale di tutto il popolo, ma limitato a poche classi di persone. Consisteva in questo, che i giorni 7, 14, 21, 28 di ogni luna (contando come primo giorno quelle 24 ore che seguivano la prima osservazione della luna nuova a ponente dopo la congiunzione col Sole) si consideravano come nefasti; in essi si dovevano osservare certi riti, ed era vietato a certe persone di far certe cose.
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