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      OSSERVAZIONI DELLA LUNA. - Il moto medio sinodico della Luna (cioè il numero medio di giorni contenuti in una lunazione) era certamente conosciuto dai Babilonesi con un notevole grado di precisione. È provato che essi non si contentavano di fare i loro mesi alternativamente di 29 e di 30 giorni. Essi sapevano benissimo che la lunazione è alquanto maggiore di 29 1/2 giorni, e nei contratti babilonesi dell'epoca di Nabucodonosor s'incontrano di quando in quando date appartenenti a due mesi consecutivi di 30 giorni. Dalle collezioni di rapporti astrologici e di presagi, sulle quali avremo ancora a dar qualche notizia, appare manifestamente la gran cura che i Babilonesi ponevano nel fare, che i noviluni osservati non si discostassero dai calcoli più di quello che per la natura di tali osservazioni è inevitabile. Davano anche grande attenzione alle epoche dei pleniluni, i quali supponevano normali quando accadevano nel 14° o 15° giorno dal novilunio; e notavano con diligenza quando in questi giorni Sole e Luna erano insieme visibili sull'orizzonte, e quando ciò non accadeva. Da queste osservazioni si traevano generalmente pronostici buoni o cattivi, secondo che l'osservazione si accordava o no con quello che era stato preveduto. Tale assiduità degli osservatori babilonesi nello scrutare i fenomeni della Luna vicina al plenilunio ha avuto per risultato, che poche delle eclissi lunari visibili in quelle regioni sono sfuggite alla loro osservazione. Si comprende così come abbian lasciato memoria di eclissi lunari parziali relativamente piccole, che senza le circostanze esposte, probabilmente sarebbero passate senza nota.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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