L'origine dei nomi planetari attualmente usati č indubitatamente astrologica, ed č noto anche in qual modo sia derivato l'ordine dei sette nomi. Tale ordine dipende da due supposizioni. L'una č la divisione dell'intervallo totale del dģ e della notte in 24 ore. Questa basta per sč ad escludere la possibilitą che l'ordine sia dovuto ai Babilonesi, avendo noi gią esposto com'essi dividessero quell'intervallo in 12 kaspu non in 24 ore. La divisione in 24 ore (dodici per il giorno, dodici per la notte) č stata, prima che da ogni altro popolo, praticata dagli Egiziani. - L'altra supposizione č, che l'ordine delle sette sfere celesti sia quello assegnato da Tolomeo, cioč: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno. Quest'ordine pare fosse sconosciuto agli antichi Babilonesi; nelle iscrizioni di Ninive i sette astri sogliono esser nominati in serie cosģ: Luna, Sole, Giove, Venere, Saturno, Mercurio, Marte52: dove, com'č naturale, Sole e Luna si trovano separati dagli altri minori, che formano a sč una categoria a parte. Ora un tale ordine in nessun modo si puņ connettere con quello dei nomi settimanali, nč con quello delle sfere del sistema Tolemaico. E l'ordine delle sfere Tolemaiche del resto non sembra d'origine molto antica; presso i Greci non se ne trovano tracce prima di Archimede (220 av. Cr.).
Un altro monumento dell'astronomia planetaria dei Babilonesi credono molti di ravvisare nella gran torre a sette piani, eretta dal biblico Nabucodonosor (604-561) in Borsippa come ziggurrat del tempio di Nabū; la quale anche oggidģ sussiste sotto forma di un monte di rovine appellato Birs-Nimrūd od anche semplicemente Birs.
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