Con questa divisione si poteva definire la longitudine di un astro senza commettere mai un errore maggiore di 5 gradi. In tale primitiva eclittica le divisioni fra un segno e l'altro eran collocate per modo, che nei limiti del primo segno (designato in questa nuova Astronomia col carattere della sillaba ku) fosse contenuto il primo degli antichi gruppi di stelle mensili, cioè il già più volte nominato asterismo Dil-gan, formato dalle tre stelle che sono nella testa dell'Ariete: e nei segni seguenti i gruppi seguenti. Questa disposizione di cose fu mantenuta costantemente anche nei secoli posteriori; per gli astronomi babilonesi il primo punto dell'eclittica e principio di numerazione delle longitudini non variò la sua posizione fra le stelle, come presso di noi, ma conservò costantemente lo stesso luogo. Secondo i calcoli di Kugler il principio dell'eclittica babilonese era poco discosto dalla stella che noi chiamiamo v Piscium nel punto di cui la longitudine contata al modo nostro era di 22° 3' nell'anno 1800. La stella più brillante di tutto il primo segno ku (cioè a Arietis) nell'anno 600 av. Cristo occupava il 13
° grado di questo segno, cioè quasi il suo punto di mezzo.
Nei nostri almanacchi i dodici segni dello zodiaco sogliono esser contrassegnati per brevità con certi monogrammi, che sono una riduzione compendiata, talvolta geroglifica o simbolica, delle figure corrispondenti. Nelle tavole astronomiche babilonesi i dodici segni sono sempre indicati con monogrammi composti di cunei, che sono caratteri del sillabario cuneiforme babilonese; e la loro corrispondenza coi segni dello zodiaco greco da noi usati è perfettamente conosciuta.
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