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      Ma tali ricchezze e tali splendori sono ordinariamente considerati nella Bibbia più come trastullo degli uomini, che come opera grandiosa di Dio; nè mai di tali volgari preziosità si fa menzione in alcuna delle tante rassegne, in cui gli scrittori biblici enumerano con entusiasmo le più splendide opere della creazione74.
      Eccoci dunque condotti a cercare nel cielo ciò che non si può trovar sulla Terra. Gl'interiora Austri non possono esser altro, che belle e magnifiche stelle o costellazioni contenute nella parte più interna del cielo australe. Conclusione questa, a cui si arriva indipendentemente d'altra parte, considerando l'insieme del versetto: Qui facit Arcturum et Oriona et Hyadas et interiora Austri; dove è difficile supporre, che dopo nominate tre costellazioni, si passi ad un oggetto di altra natura.
      Rimane a decidere quali siano le parti interne del cielo australe. Alcuni interpreti, pur ammettendo che si tratti di costellazioni australi, non hanno voluto determinarle con maggior precisione; come Lutero, il quale tradusse semplicemente die Sterne gegen Mittag, le stelle verso mezzodì. Egualmente Diodati si limitò a dire i segni che sono in fondo all'Austro. La considerazione delle parole del testo ha invece indotto diversi spositori a collocare gl'interiora Austri addirittura nel punto più australe del cielo, cioè nel polo antartico, o almeno nelle regioni intorno ad esso, che perpetuamente sono occulte allo sguardo dell'osservatore in Palestina, e tanto più in Europa.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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