Pagina (161/604)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      In conseguenza di un curioso equivoco, che qui sarebbe troppo lungo spiegare, fu più tardi creduto da altri che non a ß accennasse lo Scaligero con quel nome, ma alla stella ?, che è la media fra le tre componenti la coda dell'Orsa. Così avvenne, che già da molto tempo si cominciò ad attribuire a ? il nome di Mizar: tale uso si andò poi vieppiù propagando, ed ora è diventato generale fra gli astronomi. Come si vede, malgrado la grande rassomiglianza, il Mizar delle nostre carte celesti nulla ha che fare col mizreh o coi mezarîm di Giobbe90.
      _______________APPENDICE
      I NOMI DEI PUNTI CARDINALI E DEI VENTIPRESSO GLI EBREI
      Gli antichi Ebrei non usarono segnare sul loro orizzonte più di quattro direzioni, e non distinsero mai più di quattro venti. Le quattro direzioni corrispondevano, come ben può aspettarsi, ai nostri punti cardinali. Per ciascuna di esse gli Ebrei usarono tre sistemi differenti di nomi, ciascuno fondato sopra un proprio principio.
      Il primo sistema è quello a cui si fece allusione nel corso della nota precedente. Posto l'osservatore colla faccia verso levante, furon definite le direzioni rispetto a lui, davanti e di dietro, a destra ed a sinistra; onde le denominazioni seguenti:
      E : qedem, il davanti.
      W: achor o acharon, il di dietro.
      N : semol, la sinistra, ciò che è a sinistra.
      S : jamin o theman, la destra, ciò che è a destra.
      Questo metodo di distinguere le plaghe dell'orizzonte fu usato pure dagli Indiani, e in parte ancora dagli Arabi. Da tale uso, che fa dell'oriente la direzione fondamentale, è derivata nelle nostre lingue occidentali la parola orientarsi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





Scaligero Orsa Mizar Mizar Giobbe Ebrei Ebrei Indiani Arabi