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      Un secondo sistema di denominazioni è stato derivato da apparenze collegate col moto diurno del Sole.
      E : mizrach hasschemesch, dal levare (del Sole), levante.
      W : mibó hasschemesch, dal tramonto (del Sole), ponente.
      N : tsafon, plaga oscura, tenebre.
      S : darom, plaga aprica, illuminata.
     
      Un terzo sistema, che si potrebbe chiamar topografico, indicava la direzione per mezzo di circostanze locali ad essa corrispondenti. Secondo questo principio, molto frequentemente era designata la plaga meridionale col nome di negheb (derivato dalla radice inusitata nagab, in latino exsiccatus fuit), per essere così chiamata la regione al Sud della Palestina, affatto arida e deserta. Con non minore frequenza trovasi la direzione occidentale designata colla parola mijam (dal mare) o jammah (verso il mare); perchè il mare (jam) formava il limite occidentale della Palestina, e per tutti gli Israeliti si trovava dalla parte di ponente. Analoghe denominazioni desunte dai confini settentrionali ed orientali non pare fossero in uso: od almeno nell'Antico Testamento non si presentò l'occasione di adoperarle.
      Questi tre modi di segnar le direzioni trovansi adoperati promiscuamente dagli scrittori biblici, senza alcuna regola apparente di preferenza. Così nella Genesi (XIII, 14), a proposito della vocazione d'Abramo, Iddio gli dice: "alza i tuoi occhi, e dal luogo ove stai, guarda verso lo tsafon, e verso il negheb, e verso il qedem, e verso il "jam"; dove sono usati insieme termini appartenenti a tutti e tre i sistemi.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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