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      I tuoi giudizi sono un grande abissodice al Signore l'autore del Salmo XXXVI, per designare una inscrutabile profondità. "Tu mi hai di nuovo tratto fuori dagli abissi della terra" dice al Signore l'autore del Salmo LXXI, cioè dal più profondo della miseria. Come parte dell'Universo è numerato l'abisso nel Salmo CXXXV: "il Signore fa tutto quello che gli piace in cielo, in terra, nel mare ed in tutti gli abissi": dove l'enumerazione cominciando dal luogo più alto, che è il cielo, scende per gradi al luogo più profondo129.
      Ma più spesso l'abisso è collegato colla nozione delle acque sotterranee. "Egli ha accumulato in una sola massa le acque del mare, ed ha posto gli abissi nei serbatoi (Ps. XXXIII, 7)": dove gli abissi figurano come immense masse d'acqua. Da esse traggono origine le fonti del mare130, o le fonti del grande abisso131, che ci rappresentano una cavità sotterranea piena d'acqua, ed assai maggiore di tutte le altre, dalla quale eruppero le acque del diluvio. Derivano pure da questa massa d'acqua abissale le fonti e le sorgenti dei fiumi, che sono accennate in più luoghi come la più grande benedizione di una contrada132. Pittoresca è l'espressione di questo fatto nel Salmo XVIII: "Allora apparvero le fonti delle acque, e furono messi a nudo i fondamenti della terra". Anche i Proverbi (VIII, 24) mettono in relazione gli abissi colle sorgenti, dove si dice, che la Sapienza era già nata "quando ancora non esistevano gli abissi, nè fonti gorgoglianti d'acque".
      18. Immaginavano dunque gli Ebrei una immensa massa d'acque sotterranee, le quali insieme con quelle dei mari e dei laghi costituivano il sistema delle acque inferiori, così dette per distinguerle dalle acque superiori, che si supponevano stare sopra il firmamento, come si dirà. Queste acque sotterranee dall'una parte per mezzo di meati e di caverne sorgevano alla superficie asciutta della terra, producendo le fonti ed i fiumi; dall'altra penetravano nelle bassure dei mari e dei laghi, mantenendone il livello per mezzo di aperture e di canali esistenti nel fondo; così intendiamo le espressioni fonti del mare e fonti del grande abisso.


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Scritti sulla storia della astronomia antica
Tomo I
di Giovanni Virginio Schiaparelli
pagine 604

   





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